Futuri multipli, mangiare nel 2030

Cosa mangeremo in futuro?



Al 4° forum Barilla su cibo e nutrizione conclusosi la scorsa settimana a Milano, Richard  Watson scrittore esperto in tendenze globali, ha efficacemente sottolineato la complessità di scenari possibili nel futuro del cibo e dell’alimentazione.
Quali saranno le tendenze nel 2030? Per poter dare una risposta non basta considerare fattori che indicano una sempre minore disponibilità di cibo e un crescente aumento dei prezzi dovuti alla popolazione in crescita.
Sono indicatori importanti, ma se andiamo più in profondità possiamo vedere come in realtà il futuro del cibo sia più incerto di quanto crediamo. Ci troviamo infatti davanti a tendenze diverse.
Alcuni dei principali temi da considerare sono: globalizzazione, tecnologia,  fast food, slow food, qualità/quantità, accessibilità alimentare, cambiamenti geopolitici.



Negli Stati Uniti si calcola che il 15% dei pasti viene consumato in auto*.

La globalizzazione e il progresso della tecnologia porterebbero come conseguenza un aumento del cibo fast, maggior velocità e praticità, meno tempo a disposizione per prepararlo quindi necessità di consumare rapidamente.

Tuttavia ci sono anche tendenze opposte, come slow food, recupero dei valori della cucina tradizionale, importanza alla qualità e alla provenienza dei cibi. A questo si lega la volontà crescente di uscire da un’agricoltura industriale in favore di un approccio più rispettoso della natura.
Allo stesso modo, il prezzo del cibo potrebbe variare e influenzarne l’accessibilità al maggior numero possibile di individui.
 
I cambiamenti geopolitici e sociali che si verificheranno nel corso dei prossimi vent’anni potrebbero influenzare il divario già presente tra poveri e ricchi e il cibo di qualità diverrebbe un “lusso” per pochi più che una risorsa per tutti, basti pensare che oggi nel mondo 868 milioni di persone sono malnutrite e 1,5 miliardi è invece sovrappeso o obeso*.  
Al contrario l’estesa crisi economica che ci troviamo ad affrontare in questi anni potrebbe favorire una maggiore presenza di cibo low cost e una preferenza per i discount cibi a basso prezzo.
 
La cultura alimentare globalizzata permetterà un aumento della varietà di prodotti disponibili, accrescendo la condivisione di culture e stili di vita diversi.
Quale sarà la tendenza dominante in futuro è molto difficile dirlo, la presenza di scenari opposti rende le previsioni incerte. Proprio per questo diventa ancora più importante una riflessione da compiere oggi su comportamenti e stili di vita,  nell’interesse di un nuovo orientamento per il futuro del cibo.

*Dati FAO 2011

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